Città Buzziana, una città ideale: natura + cultura

L'obiettivo che si era posto sin dall'inizio era quello di concepire una "città ideale", in cui potesse avvenire una sorta di incontro della natura con la cultura. Ne è scaturito un complesso architettonico nel quale sono disseminati simbolismi, allegorie e citazioni di ogni tipo, particolarmente ricco di stanze piccole e vuote che lo rendono simile ad un gigantesco termitaio.

L'architetto Tommaso Buzzi (1900-1981) acquistò l'area del convento della Scarzuola nel 1956 e progettò e realizzò la Città Buzziana che vi sorge accanto nel giro di venti anni.

 

Tommaso Buzzi è considerato uno dei più interessanti designer italiani del Novecento, oggetto di studi anche in questi ultimi anni. Protagonista della scena milanese degli anni Venti e Trenta, ebbe importanti ruoli organizzativi in numerose manifestazioni e rassegne dedicate alle arti applicate, sia nazionali che internazionali. Si impegnò nel campo della progettazione di mobili ed oggetti d'arredo in generale. La fantasia e l'irriverenza, untiti al continuo utilizzo di citazioni umanistiche, letterarie e classiche che contraddistinguevano le sue opere, gli valsero la simpatia e la fedeltà della nobiltà e dell'alta borghesia milanese, anche se probabilmente impedirono all'architetto di raggiungere una notorietà al di fuori di quegli ambiti ristretti.

Nel 1956, quando si ritirò, decise di acquistare il convento della Scarzuola e di trasformarlo in una sorta di "autobiografia in pietra" della sua carriera di artista, come afferma nel suo libro " Lettere Pensieri Appunti 1937-1979" (Silvana, Milano 2000). Fu così che generò questo ponte ideale tra sacro e profano, tra vecchio e moderno, conservando intatta la struttura conventuale, ma affiancandole allo stesso tempo la sua "città ideale".

La Città Buzziana è una composizione architettonica ispirata al neomanierismo, ben visibile dalle numerose scalinate che attraversano il complesso, dall'allungamento e la sproporzione di forme e dalle numerose statue disseminate ovunque. L'opera è divisa in sette teatri: il Teatro delle Arnie, il Teatro della Torre, il Teatro sull'acqua, il Patio tondo, il Patio infinito, il Teatrino sportivo e, infine, il Teatro dell'Acropoli, in cima a tutta la struttura. Quest'ultimo è l'edificio più in alto, che domina la struttura e si affaccia sul paesaggio di Montegiove. La varietà di figure che possiamo ammirare nella Città Buzziana comprende Pegaso, la Torre dell'Angelo Custode e del Tempo, templi dedicati alle più svariate divinità, la Torre di Babele. Tra le numerose scale risaltano la Scala Musicale delle Sette Ottave e la Scala di Giobbe.

Di seguito fotografie a volontà:

http://www.giovannirinaldi.it/page/italy/scarzuola/index.htm