La Terra cava

 

Ecco cosa scrive l’ammiraglio Byrd nel suo diario segreto quando, dirigendosi verso il Polo Sud, si ritrovò all’interno della Terra:

«Admiral R. E. Byrd, USN
Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo del 19 Febbraio dell’anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità.

19 Febbraio 1947

  • Ore 6,00 – Tutta la preparazione per il nostro viaggio è completata e siamo in volo con il pieno di carburante alle ore 6,10.
  • Ore 6,20 – Aggiustato l’afflusso di carburante al motore destro e il Pratt Whitneys vola tranquillamente.
  • Ore 7,00 – Controllo della posizione con il sestante, nuovo controllo della prua con la bussola, eseguito un lieve cambio di direzione ed eccoci sulla rotta stabilita.
  • Ore 7,30 – Controllo radio con il campo base. È tutto a posto e la ricezione è normale.
  • Ore 7,40 – Si nota una lieve perdita d’olio dal motore destro, tuttavia l’indicatore della pressione sembra normale.
  • Ore 8,00 – Notata una leggera turbolenza da est ad un’altitudine di 2321 piedi, correzione a 1700 piedi, la turbolenza cessa ma aumenta il vento in coda, piccolo aggiustamento della manetta, l’aereo procede ora normalmente.
  • Ore 8,15 – Controllo radio con il campo base, situazione normale.
  • Ore 8,30 – Incontrata nuovamente una turbolenza, saliti a 2900 piedi di quota, di nuovo ottime condizioni di volo.
  • Ore 9,00 – Distese di ghiaccio e neve sotto di noi. Notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari. Alterata la crociera per un migliore esame di queste configurazioni colorate. Notate anche colorazioni violacee e rossastre. Controllata quest’area con due giri completi e ritornati sulla rotta stabilita. Effettuato un nuovo controllo di posizione con il campo base e riportate le informazioni circa le colorazioni nel ghiaccio e nella neve sottostanti.
  • Ore 9,10 – Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare. Non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c’è indicazione di congelamento.
  • Ore 9,20 – In lontananza sembrano esserci delle montagne.
  • Ore 9,49 – 29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti. Non si tratta di un’allucinazione. È una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.
  • Ore 9,55 – Cambio di altitudine a 2950 piedi. Incontrata di nuovo una forte turbolenza.
  • Ore 10,00 – Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qui sotto! C’è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio oscilla vanti e indietro.
  • Ore 10,05 – Altero l’altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. È verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! No!!! Sembra essere un mammut! È incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l’animale. È confermato, si tratta assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al campo base.
  • Ore 10,30 – Incontriamo altre colline verdi. L’indicatore della temperatura esterna riporta 24° centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di mettere in contatto il campo base. La radio non funziona.
  • Ore 11,30 – Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! È impossibile! L’aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere! Mio Dio!

Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano rapidamente ai lati! Sono a forma di disco e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. È uno strano simbolo. Non lo rivelerò. È fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono! Siamo tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d’acciaio.

  • Ore 11,35 – La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese. Il messaggio è: “Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani”. Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L’apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé. I comandi sono inutilizzabili.
  • Ore 11,40 – Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura d’atterraggio ed in breve l’aereo vibra leggermente cominciando a scendere come da un enorme, invisibile ascensore.
  • Ore 11,45 – Sto facendo un’ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando a piedi all’aereo. Sono alti ed hanno capelli biondi. In lontananza c’è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell’arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia d’armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo.

Fine del diario di bordo.

Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli dalla memoria. Ciò rasenta l’immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero. Il tecnico ed io fummo prelevati dall’aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava fatta di cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers!

Ci fu offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospitanti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po’ fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l’ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c’era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: “Non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il Maestro…”.

Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che si mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti, era troppo magnifica per poter essere descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa. “Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio”. Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell’età sul suo viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise. Parlò di nuovo dolcemente e mi disse quanto segue: “L’abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel mondo di superficie, Ammiraglio”. Mondo di Superficie, quasi rimasi senza fiato!

“Sì, ribatté il Maestro con un sorriso, lei si trova nel Mondo Sotterraneo della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l’esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra civiltà, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti, per investigare ciò che la vostra civiltà aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d’ora nelle guerre e nella barbarie della vostra civiltà, ma ora dobbiamo farlo poiché voi avete imparato a manipolare un tipo d’energia, quella atomica, che non è affatto per l’uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo e tuttavia esse non se ne curano.

Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di diverse migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio”. Lo interruppi: “Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore”. Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi studiato per un po’, rispose: “La vostra civiltà ha raggiunto il punto del non-ritorno, perché ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero il vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono…”. Annuii e il Maestro continuò: “Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra civiltà, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità, fu fatto fuoco contro i nostri mezzi volanti. Sì, furono persino inseguiti con cattiveria ed animosità dai vostri aerei da combattimento.

Così ora, figlio mio, le dico che c’è una grande tempesta all’orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa dalle vostre armi, non ci sarà sicurezza dalla vostra scienza. Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato e tutte le cose umane saranno state disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve avvenire alla vostra civiltà. Noi qui possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora… Crede che mi sbagli?” “No, risposi, è già successo una volta nel passato, giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni”. “Sì, figlio mio, replicò il Maestro, gli anni oscuri che giungeranno ora per la vostra civiltà copriranno la Terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra civiltà, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso. Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra civiltà a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta… e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite così che la vostra civiltà possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio…”

Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno… eppure sapevo che quella era la realtà e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospitanti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. “Da questa parte, Ammiraglio”, mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era impresso sul suo anziano viso delicato. “Addio, figlio mio”, mi disse e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell’ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l’alto. Uno dei miei ospitanti parlò di nuovo: “Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, giacché il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra civiltà con il suo messaggio”.

Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un’espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: “È tutto a posto Howie, è tutto a posto”. I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo.

I motori erano al minimo e ci imbarcammo immediatamente. L’atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, l’aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l’indicatore di velocità non riportava nulla, nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente.

  • Ore 2,15 – Ricevemmo un messaggio radio. “Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Arrivederci!” Guardammo per un istante i loro mezzi volanti fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L’aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un po’, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri.

CONTINUANO LE ANNOTAZIONI DEL DIARIO DI BORDO

  • Ore 2,20 – Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali… normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto.
  • Ore 3,00 – Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere…

FINE DELLE ANNOTAZIONI

11 Marzo 1947
Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. È stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Sono trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l’esattezza). Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da una équipe medica. È stato un travaglio!!!
Sono posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America. Mi viene ordinato di tacere su quanto appreso, per il bene dell’umanità!!! Incredibile! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.

ULTIMA ANNOTAZIONE

30 Dicembre 1956
Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni… Ecco dunque la mia ultima annotazione in questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità trionferà. Questa è la sola speranza per il genere umano. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà!

Ho fatto il mio dovere nei confronti del mostruoso complesso industriale militare. Ora, la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell’Antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce… Perché io ho visto “Quella Terra oltre il Polo, quel Centro del Grande Ignoto”.»

In corrispondenza dei poli non ci sono enormi calotte di ghiaccio, anzi la temperatura è mite e ci sono delle grandi cavità che portano all’interno della Terra: all’interno infatti la Terra è cava ed è abitata da popolazioni con una tecnologia anni luce più avanti della nostra, infatti molti dischi volanti provengono da qui,e soprattutto sono più progrediti spiritualmente.

 

Ci sono anche molti altri passaggi che portano all’interno della Terra: deserto del Gobi, in Mongolia, tra le montagne del Tibet, nelle caverne del Kentuky, nel Mato Grosso in Brasile, sotto la grande piramide di Cheope o forse la Sfinge. Altre ancora in centro e sud America e addirittura in Italia, sul monte Epomeo a Ischia. Ma è probabile che altri ingressi si trovino in prossimità dei tanti luoghi megalitici del mondo come Stonehenge, Angkor Vat, o l’Isola di Pasqua. Questo spiegherebbe l’esistenza dei grandi templi e l’assenza invece delle città che dovrebbero circondarli.

 

Nel link suggerito alla fine della trascrizione del diario di Byrd è riportata una spiegazione scientifica che dimostra la verità che la Terra sia cava. Può sembrare strano e irrazionale sentendolo per la prima volta, ma in verità moltissimi scienziati illustri in passato hanno avanzato questa ipotesi per spiegare dei fenomeni che con la terra convenzionale non si riuscivano a giustificare.

 

Il primo scienziato ad affermare la probabile esistenza di un “vuoto” all’interno del pianeta fu Edmond Halley (1656-1742), il noto scopritore della omonima cometa. Secondo i suoi studi sull’elettromagnetismo terrestre, il pianeta Terra doveva essere cavo e, al suo interno, doveva trovarsi un altro globo incandescente, un nucleo capace, come un altro sole, di illuminare le terre interne. Questa teoria fi poi successivamente perfezionata dal grande matematico Eulero e da Maupertuis.

 

La Terra è cava all’interno, proprio come la maggior parte degli altri pianeti e delle altre lune. Lo spessore della crosta terrestre misura circa 700 miglia. La gravità, causata dalle radiazioni del sole, è all’interno della crosta. All’equatore Gaia gira sul suo asse ad una velocità maggiore di 1,000 miglia al secondo. La rotondità del globo e l’espansione della Terra vengono causate da forze centrifughe.

 

Esistono dei passaggi che portano all’interno della Terra. Ci sono prove fotografiche ottenute da satelliti (che non vengono rivelate al pubblico) che mostrano esserci enormi cavità ad entrambi i poli. Questa formazione cava è spesso la causa di rumori misteriosi durante i terremoti, come suoni di trombe od echi di campane.

Gli illuminati fanno in modo che nessun segreto relativo alla Terra cava venga rivelato al pubblico. Le zone del polo nord e del polo sud sono interdette al traffico aereo. Persino i satelliti non vengono orientati verso queste zone. Abbastanza stranamente però, sono molto meno attenti con le foto di altri pianeti, come questa foto dell’apertura nel polo sud di Giove, che si può facilmente trovare nel sito della NASA.

Nell’immagine sottostante le traiettorie dei satelliti attorno alla Terra vengono prudentemente allontanate dall’apertura del polo nord. Inevitabilmente questo causa frustrazione fra gli scienziati perché certi dati sono inaccessibili, come possiamo notare nel sito NASA : “Lo spazio vuoto circolare sul polo geografico della terra è dovuto ad una lacuna nella copertura del satellite.” 

Tracce satellite sopra il Polo Nord

Il grande vuoto all’interno della Terra spiega anche perché le letture sismografiche dimostrino la presenza di una cosiddetta zona ombra cioè una parte della superficie terrestre dove le onde sismiche spariscono quasi completamente per tornare più avanti. Gli scienziati tradizionali sono ancora sconcertati da questo fenomeno e per spiegarlo si sono inventati ogni sorta di teorie improbabili, piene di congetture. Tuttavia questo accade perché a metà della crosta terrestre la gravità prosegue dalla parte opposta e questo fa deviare le onde sismiche.

I nostri vicini della Terra Interiore

Da alcuni milioni di anni la Terra Interiore è la dimora di una civiltà altamente progredita, chiamata Agartha. Questo mondo interno al globo è formato da un grande continente e da più di 120 città sotterranee. La sua popolazione è un insieme di differenti retaggi, culture e razze. la grande maggioranza ha vissuto sulla superficie e si è rifugiata nella Terra cava, come gli antenati di Iperborea, di Atlantide, di Lemuria e persino della Germania nazista. Tutti vivono pacificamente ed in totale armonia con la natura. Sono in regolare contatto con civiltà extraterrestri.

Queste immagini video registrate dall’ammiraglio americano Richard Byrd il 19 febbraio 1947 mostrano decine di miglia quadrate di territorio ricco di laghi e foreste proprio nel mezzo del polo sud. Furono registrate durante l’”Operation Highjump”, poco prima di recarsi in volo ad Agartha.

Molte specie animali già estinte sulla superficie, come i mammut e le tigri con le zanne a sciabola, vivono nella Terra Interiore: Lì tutto è migliore, più pulito e soprattutto più grande! Ci sono degli “Avatar” come le piante, alti centinaia di metri. I chicchi d’uva crescono grandi come prugne e sono molto più saporiti di quelli che crescono in superficie. Si dice che specialmente il pomodoro idroponico sia sensazionale.

In alcune città le persone sono molto più alte di noi, qualcuna supera i tre metri e mezzo. Erano le persone che per prime salutarono il pescatore norvegese Olaf Jansen durante il suo incredibile viaggio per mare nel diciottesimo secolo. Ci si può solo immaginare come deve essersi sentito quando questi giganti invitarono lui e suo padre nella loro barca.

Olaf Jansen e suo padre (7) vengono osservati con curiosità dai giganti di Agartha

Gli abitanti di Agartha vivono più a lungo di noi. Alcuni dei loro ‘pensionati’ vivono fino a 30.000 anni. Poiché l’invecchiamento non è una caratteristica delle loro vita, la maggior parte di loro sceglie di dimostrare all’incirca 30 o 40 anni, mentre in realtà possono essere molto più vecchi. Quando un abitante di Agartha sente che una certa incarnazione è stata completata, può lasciare il corpo quando vuole.

E’ sempre giorno

Il loro mondo, la Terra Interiore, non conosce la notte. Un sole fumoso, che è il nucleo della nostra Terra, si libra nel centro. Emette una luce piacevolmente arancione con una temperatura costante di circa 24 gradi Celsius (75 gradi Fahrenheit). Un quarto di Agartha è formato da acqua mentre il resto è formato da terra sui cui è costruito un centinaio circa di città di cristallo. La capitale dove risiede il governo è chiamata “Shamballa Inferiore”, altre città portano nomi come Posid, Shonshe, Rama e Shingwa.

All’entrata dei poli esiste un campo elettromagnetico che crea costanti disturbi meteorologici. Su YouTube c’è un video che a quanto pare apparentemente proviene dalla stazione spaziale russa Mir, che mostra tale vortice.

La crosta del nostro pianeta assomiglia ad un formaggio svizzero. Nel tempo si sono formate caverne e grotte lunghe anche centinaia di miglia. In alcuni di questi luoghi si trovano le città satellite di Agartha. Alcune sono molto vicine alla superficie terrestre, come la grande città di Telos sotto il monte Shasta in California. Telos si estende fino a metà montagna e quindi si trova parzialmente sotto la superficie della Terra.

Non dappertutto si trova il magma ed esso non supera in profondità le 20 miglia. Il resto della crosta viene usato dagli agarthiani per realizzare collegamenti fra città satelliti ed i continenti interni alla Terra. La maggior parte delle città possiede eco-sistemi autosufficienti.

Rara immagine fotografica dell’entrata del polo nord, scattata dalla Space Shuttle

L’ organizzazione

Il “Consiglio dei Dodici” che governa Agartha è un gruppo formato da 6 uomini e da sei donne. E’ un gruppo di saggi che dà guida e protezione all’intera cittadinanza. Il Gran Sacerdote effettua altre importanti funzioni per la gente.

Tutte le città e le case sono collegate con un sistema spirituale computerizzato, molto ingegnoso. Funziona usando gli amminoacidi e serve per le comunicazioni interne e galattiche. Controlla anche la saluta della popolazione e monitora i loro livelli di assunzione di vitamine e minerali.

Ad Agartha non si usa il denaro. La popolazione usa il baratto e c’è abbondanza di tutto per tutti. L’energia è gratuita. Le città sono dotate di marciapiedi mobili e per le brevi distanze viene usato una specie di scooter. Un sistema elettromagnetico chiamato “il tubo” viene usato per spostarsi da una città all’altra. Può raggiungere la velocità di quattromila miglia all’ora.

Gli agarthiani sono totalmente integrati nella società galattica e fanno parte della Confederazione dei Pianeti. Effettuano viaggi spaziali in astronavi capaci di cambiare dimensione, cosa che le rende invisibili ai nostri occhi. In luoghi molto affollati come Telos le astronavi vanno e vengono continuamente. Il contattato James Gilliland ha costruito il suo ranch ai piedi del monte, per perlustrare il cielo notturno,assieme a visitatori provenienti da tutto il mondo. Con i binocoli osservano le astronavi luminose entrare ed uscire dalla montagna. La parte esterna della montagna non è un ostacolo per le loro astronavi perché possono dematerializzarsi senza problemi.

Naturalmente gli illuminati, che rendono la nostra vita sulla Terra quanto mai difficile, hanno anche tentato di conquistare la Terra Interiore. Grazie alla tecnologia superiore di Agartha ed alla protezione della Confederazione, gli agarthiani non hanno avuto difficoltà a bloccare tali tentativi.

 

La vita all’interno della Terra

Agli agarthiani piace uscire, proprio come a noi. Assistono a concerti, si recano a teatro ed apprezzano molti tipi di arte. I fans di “Star Trek” saranno contenti di sapere che gli holodecks esistono davvero. Si sceglie il tema preferito od il periodo storico mondiale e si gioca. Non lo sappiamo per certo ma non saremmo sorpresi se giocassero utilizzando scenari della superficie esterna della Terra poiché sembra che gli agarthiani ci conoscano molto meglio di quanto noi conosciamo loro!

 

Gli agarthiani procreano nel nostro stesso modo. L’unica grande differenza che la gravidanza dura solo tre mesi. Poiché possono vivere migliaia di anni, una nascita è un evento davvero unico e considerato sacro. Quando arriva il momento della nascita, i genitori in attesa restano al tempio per tre giorni. Lì, viene dato il benvenuto al bambino con musiche calme e meravigliose, pensieri gentili e in un ambiente riposante. Come succede a volte nel nostro mondo, il bambino nasce sempre nell’acqua.

 

L’Ascensione

 L’imminente Ascensione viene considerata completamente naturale dal popolo agarthiano. La loro unica preoccupazione è che sono collegati con noi, in questo pianeta. Il Piano Divino prescrive che dobbiamo ascendere insieme. Ecco perché essi lavorano con la Federazione Galattica per accelerare la nostra crescita spirituale. Sono riluttanti a salire in superficie perché sono spiritualmente molto avanzati e comunicano per via telepatica. Anche dei soli pensieri ostili possono danneggiarli fisicamente.

 

Finché l’umanità non sarà più evoluta e non avrà solo intenzioni pacifiche, non ci potrà essere una riunione con i nostri fratelli e sorelle della Terra Interiore. Da come sembra oggi, accadrà poco prima o poco dopo che avremo raggiunto la quarta dimensione. Allora, si aprirà davanti a noi un mondo nuovo, nel vero senso della parola!

 

Articolo di Dioni * http://dioni.altervista.org