Psicogenealogia: l’inconscio come vincolo e possibilità

 

Pur conoscendo questo dato di fatto, consideriamo invece i problemi solo in relazione alla persona che ne soffre, come se fossero delle entità autonome e se una persona fosse isolata da tutto il resto. Così l’insoddisfazione, l’impossibilità di buoni rapporti, i problemi di lavoro, di coppia, la depressione, le malattie fisiche, tutto viene preso a se stante, come singolo e specifico problema di una persona, della sua singola vita e biografia.

 

Eppure questo individuo ha una famiglia, appartiene a una cultura e a una società, appartiene a una specie biologica: c’è una relazione stretta e inequivocabile tra tutte queste entitá, una relazione sistemica che determina ciascuna di esse e in particolar modo la vita del singolo individuo, e quindi tutti i problemi che lo affliggono.

 

Queste relazioni sono inconsce e proprio per questo difficilmente individuabili, ma portarle a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere, delle cose che non vanno e della stessa malattia fisica: come diceva Jung, “tutto ciò che non sale a livello di coscienza diventa destino”.

 

La comprensione e la risoluzione di qualsiasi problema comporta quindi sempre un lavoro a ritroso, dalla persona che ne soffre ai suoi genitori e poi ai nonni e ai bisnonni, e da questi ai contesti culturali e sociali in cui hanno vissuto, mettendo tutto ciò in relazione al tipo di problema (fisico o emozionale, mentale, corporale, ecc.), per enuclearne il conflitto scatenante di base.

 

L’esperienza biografica è certamente un dato fondamentale, ma lo è quanto le cause inconsce (individuali, familiari, socioculturali) che la determinano e la spingono verso una direzione anziché un’altra.

 

Lo studio specifico sulla persona e sulla sua provenienza si può definire “transgenealogia” e

 

“psicogenealogia”, ed è in sostanza lo studio dell’albero genealogico per evidenziare e analizzare le modalità di strutturazione dell’individuo e delle sue caratteristiche nell’arco delle generazioni.

 

Si tratta di un albero genealogico che non ha nulla o poco a che vedere con il genosociogramma o la genealogia comunemente intesa, perché prende in considerazione tutti gli aspetti rilevanti dell’esperienza individuale e la tipologia specifica dei suoi problemi, affrontati dal triplice punto di vista della psicogenealogia, della nuova medicina e della cosiddetta “Biologia totale”, nella convinzione che l’albero genealogico sia alla base di qualsiasi nevrosi, ossessione e malattia che ci affligge (tutti ereditiamo un’impronta psicologica che ci pesa addosso come una trappola che non siamo coscienti di

 

possedere, e proprio da qui nascono quei conflitti che si traducono in malattia fisica o malessere psicologico).

 

La grande potenza dell’inconscio risiede nel determinare tali conflitti, ma se l’inconscio è potente nel malessere è altrettanto potente nel benessere (di qui il titolo dello stage, il vincolo e la possibilità al contempo): oltre la presa di coscienza, che rappresenta di per sé giá il 70% della “guarigione”, l’inconscio necessita di una nuova informazione per non tornare a ripetere o a radicalizzare ciò che ha imparato nel corso delle generazioni. È proprio qui che interviene l’atto poetico come momento finale risolutivo, in quanto unico linguaggio che l’inconscio è in grado di recepire: un’azione artistica, poetica, che ristabilisce un equilibrio, radica una nuova informazione e ci incammina verso la nostra vera e unica strada senza piú incorrere negli errori di sempre.

 

La poesia, infatti, non è altro che l’acqua del nostro pozzo interiore, quell’acqua che da sempre ci disseta, ma in cui abbiamo costantemente paura di annegare.

 

 

 

Il seminario si articola in 5 serate che affronteranno i temi fondamentali della psicogenealogia per tematiche.

 

 

 

1. Psicogenealogia - presentazione (Martedì 4 Settembre 2018)

 

 

2. Una malattia chiamata Genitori (Martedì 18 Settembre 2018)

 

 

3. Perché si fanno i figli e l’importanza del Nome (Martedì 2 Ottobre 2018)

 

 

4. L'Albero genealogico (Martedì 16 Ottobre 2018)

 

 

5. Il Lutto e la sua elaborazione (Martedì 30 Ottobre 2018)

 

 

Orario: 21,00-23,30

 

E' previsto uno sconto per chi si iscrive a tutti e 4 gli incontri.

 

E’ richiesta la prenotazione per facilitare l'organizzazione dell'evento. Grazie! 

 

Informazioni e prenotazioni: 338-8275593 anche via what's up

 

 

Le serate sono a cura di Giuseppe Ozimo, un caro amico che dopo qualche anno ritorna al Bardo.

 

Nota biografica: molti anni fa, su suggerimento di una collega, in modo molto irrazionale, Giuseppe incontra la riflessologia plantare: iper-razionale e pragmatico (fino a quel momento) trova assolutamente normale e naturale quel che gli viene spiegato.

 

Quello che all'epoca non immaginava era che la riflessologia plantare diventasse per lui una porta su un immenso mondo che non conosceva; un cavallo di Troia che gli ha permesso di incontrare persone, tecniche ed energie di cui ignorava l'esistenza.

 

La simpatica nonna che ci porta consigli e risposte degli Angeli; la sensitiva a cui basta guardare una fotografia per farti una diagnosi; persone che leniscono ferite e dolori poggiando semplicemente le mani, ed altre ancora.

 

Trova tutto tutte queste tecniche “normali”: come se le conoscesse da sempre.

 

Passando da una “stanza” all'altra di questo mondo Giuseppe incontra così Antonio Bertoli (il traduttore e collaboratore di Alejandro Jodorowsky) che gli fa conoscere i Tarocchi e la Psico-genealogia.

 

Nel volgere di qualche settimana (per i tarocchi) e di un paio d'anni (per la psico-genealogia) queste tecniche diventano per lui più che strumenti naturali: quasi una sua estensione.

 

Inizia così a mettere a disposizione degli altri questo dono che crede di aver ricevuto. Nel frattempo continua a girare nelle stanze del mondo olistico conoscendo persone come Giorgio Manbretti, Claudio Trupiano, Gabriella Mereu che gli forniscono altri pezzi di un puzzle che pian piano si sta formando.

 

Un pezzo importante del puzzle sono le Costellazioni Familiari: le segue per diversi anni come comparsa, affascinato dalla potenza dell'inconscio e da questo stupendo regista che sta sopra di noi.

 

Ma è grazie all'insegnamento di Cristina Fara, al suo modo di approcciarsi ai problemi ed alle persone che capisce che le costellazioni sono solo un altro strumento per lui.

 

L'universo lo porta da Anastasia Miszczyszyn, che gli insegna a ri-elaborare il suo albero psico-genealogico. Altre persone lo portano a mettere insieme conoscenze e materie diverse con una serie di sincronicità impressionanti e logiche (con il senno di poi) che lo indicano oggi come “divulgatore”, o se preferite, con il titolo di “investigatore dell'inconscio”.

 

E’ infatti l'inconscio il filo conduttore che unisce il Tarocco, la Psico-genealogia, l'Eft, e le costellazioni familiari che ormai utilizza abitualmente.

 

L'Universo lo ha portato ultimamente da Giacomo, un Maestro, che gli sta fornendo nuovi strumenti e nuove conoscenze come gli Arcangeli di guarigione ed il Cammino della Vita / pianeti.